Intervista a Nino, il capitano del Real Dream

Oggi abbiamo l'occasione di intervistare Nino, il capitano coraggioso del Real Dream. Reduce da una serie di prestazioni memorabili, il Real è ormai proiettato verso le zone alte della classifica, e sembra che questa corsa non si arresterà facilmente. Incontriamo Nino al bar del Green Park, davanti a una Peroni ghiacciata, bevanda ufficiale del Real.

Domanda: Ciao Nino, è un piacere essere qui con te.
Risposta: Ciao a voi, in effetti non rilascio spesso interviste, il Real mi assorbe completamente.
D: Cosa ne pensi delle ultime prestazioni della tua squadra?
R: Beh, il duro lavoro sta finalmente dando i frutti sperati. Ci siamo sbloccati e ora non intendiamo smettere!
D: Questi risultati sono frutto della preparazione atletica svolta accuratamente?
R: Non è solo questo. La squadra quest'anno ha un tasso tecnico nettamente superiore, e questo in campo fa la differenza. Soprattutto bisogna anche tenere conto dell'aspetto psicologico. Bisogna saper motivare i giocatori, e in questo secondo me siamo migliorati molto. Il giusto discorso nel pre-partita può dare ai calciatori quella spinta in più che non si può ottenere con nessun allenamento.
D: I cattivi risultati di inizio stagione hanno portato tutta la stampa ad attaccarvi. Cosa senti di dire ora ai vostri detrattori?
R: Ormai è acqua passata. Sinceramente penso che tutta la rosa del Real sia superiore a questi atteggiamenti aggressivi da parte della stampa.
D: Eppure alcuni giocatori sono arrivati ad aggredire i giornalisti...
R: È vero, ma si trattava di una situazione esasperata, figlia di una serie di risultati negativi. Comunque ho parlato con i miei compagni, e certi episodi non si ripeteranno più.
D: E com'è il tuo rapporto con Gino? Un grande campione con una notevole esperienza alle spalle...
R: In effetti giocando con Gino si impara molto di cosa sia il gioco del calcio. Si apprende soprattutto che quello che conta è il gioco, e che non bisogna lasciarsi prendere dal nervosismo. Contestare il direttore di gara è inutile, bisogna pensare solo a fare un gol in più dell'avversario. Da Gino ho imparato anche che è importante per un calciatore la vita fuori dal campo. Una alimentazione equilibrata, e la rinuncia ai vizi sono la base di una forma ottimale.
D: La tua squadra ha molti giovani. Quale secondo te ha le maggiori possibilità?
R: Non mi piace parlare dei singoli, io preferisco il collettivo. Se però devo proprio scegliere, Pasquale è un vero fuoriclasse: da quando segue i consigli di Gino ha riacquistato la forma ed è un difensore insuperabile.
D: Ormai si avvicina il derby con Gli Sfusi. Cosa pensi di questa squadra?
R: Gli Sfusi sono amici del Real, ma sono una squadra mediocre. Non credo che contro di noi abbiano concrete speranze di portare a casa un risultato positivo.
D: Dunque, un'altra vittoria di una lunga serie?
R: Certo. Non possiamo che puntare a risalire la china. È vero che non bisogna farsi illusioni, ma perché non sperare di raggiungere la testa della classifica?

La nostra birra è finita, e Nino ci saluta. Un campione di grande umiltà, che ha qualcosa da insegnare a tutti quelli che si avvicinano al mondo del calcio.